 La tecnica di speziatura dei formaggi era già nota agli antichi Romani, i quali utilizzavano prevalentemente pepe nero come ulteriore conservante del prodotto oltre al sale. Nel corso dei secoli, si sono aggiunte nuove speziature, soprattutto zafferano e peperoncino, ma si può dire che, in molto casi, l’originalità del casaro svolge un ruolo fondamentale. La preparazione del Pecorino con i pistacchi di Bronte è riconducibile a quella della Caciotta romana. Il latte ovino crudo viene coagulato a 39°C con l’aggiunta di caglio di agnello o capretto. La cagliata è pronta dopo circa 35 minuti. Con uno spino o una spannarola si esegue quindi la rottura fino ad ottenere dei granuli delle dimensioni di una nocciola. Si lascia riposare la massa per qualche minuto e, quindi, si provvede al trasferimento nelle fuscelle dove vengono aggiunti i pistacchi di Bronte e viene eseguita la salatura a secco. Dopo tre mesi di stagionatura, il prodotto è pronto per la commercializzazione.
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