Il termine ricotta deriva dal latino recoctus, parola che richiama la tecnica di produzione di questo latticino che, per la legge italiana, non è considerato un formaggio perché prodotto a partire dal siero (sottoprodotto della caseificazione) e non dal latte. Già i greci ed i romani conoscevano la ricotta; Columella, nel suo De Re Rustica, ne descrive le varie fasi tecnologiche. La Ricotta Romana è ottenuta con siero di latte di pecora derivante dalla lavorazione dei formaggi pecorini romani prodotti esclusivamente da latte di greggi allevate nei pascoli del territorio della regione Lazio. È ammessa un’aggiunta di latte di pecora (massimo 15%) per aumentarne la cremosità. I fiocchi affioranti vengono posti nelle caratteristiche fuscelle forate per lo spurgo spontaneo della scotta (liquido di scarto ricco in lattosio). Il prodotto non subisce ulteriori trattamenti termici per cui mantiene un elevato contenuto in acqua (75% circa), struttura e aromi tipici.
La Ricotta Romana ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta nel 2005 (Regolamento (CE) n. 737/05).
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